Perché le piante selvatiche
della Murgia?
Le piante selvatiche vantano una concentrazione di principi attivi superiore rispetto a quelle coltivate. Esse infatti devono condurre una vera e propria lotta per la sopravvivenza che le rende più forti e tenaci, mentre la vita delle specie coltivate è garantita dall’aiuto dell’uomo.
La maggior parte dei principi attivi ha per le piante funzione di riserva e di difesa ed è per questo che essi sono in sovrannumero nelle varietà selvatiche, che affrontano più spesso momenti di “crisi”.
Avena selvatica (Avena fatua)
PARTI UTILIZZATE: Pianta intera
COMPONENTI PRINCIPALI:
Avenina: alcaloide ad azione tonificante. Betaglucani: polisaccaridi lineari del glucosio,
ad azione idratante, cicatrizzante e protettiva contro i raggi UV. Lisina: aminoacido essenziale che svolge numerose
funzioni, tra le quali la produzione di collagene, favorendo il ripristino delle cellule danneggiate.
Rosa canina (Rosa canina)
PARTI UTILIZZATE: Cinorrodi
COMPONENTI PRINCIPALI:
Vitamina C ed E: combinate insieme proteggono le componenti idrofile e lipofile della cute
riducendo i danni indotti da UVA e UVB. Bioflavonoidi: composti polifenoli, potenti antiossidanti naturali, contrastano
efficacemente i processi di invecchiamento e prevengono la formazione delle antiestetiche macchie cutanee.
Carota selvatica (Daucus carota)
PARTI UTILIZZATE: Radici
COMPONENTI PRINCIPALI:
Beta-carotene (provitamina A) : necessario per la corretta crescita e riparazione dei
tessuti corporei; aiuta a mantenere pelle liscia, morbida e sana, proteggendola dagli agenti inquinanti (azione antiossidante
contro gli effetti nocivi dei radicali liberi) . Estensina: una glicoproteina presente nelle pareti cellulari della carota, il cui
nome rivela già la sua funzione. Per la sua elevata percentuale di idrossiprolina ricorda la composizione del collagene
conferendo elasticità alla pelle.
Calendula (Calendula arvensis)
Il fiore del Sole per eccellenza, come testimoniano il suo color giallo-arancio e i suoi antichi nomi latini Sponsa solis “sposa del sole” e Solesquium “che segue il sole”. Del sole infatti la Calendula Officinalis conserva la virtù, donando alla pelle luminosità. Conosciuta da tutte le medicine antiche, la Calendula è un’amica indispensabile della pelle, grazie al suo effetto lenitivo.
PARTI UTILIZZATE: Fiori
COMPONENTI PRINCIPALI:
Acido Malico:produce un effetto schiarente sulla pelle, rendendola più luminosa e levigata.
Alcoli e glicosidi triterpenici: presentano proprietà antibatteriche ed antifungine, comportandosi anche come dei tonici
per la pelle. Carotenoidi: svolgono un’azione riparatrice dei tessuti, migliorandone l’aspetto.
Lentisco (Pistacia lentiscus)
PARTI UTILIZZATE: Frutti
Modalità estrattiva: Estratto oleoso
COMPONENTI PRINCIPALI:
Acidi grassi: ad azione idratante e nutriente. Vitamina E: vitamina antiossidante per eccellenza perché svolge un’azione di protezione delle membrane cellulari ed è in grado di contrastare i processi di invecchiamento. Fitosteroli: preziosi alleati del benessere della pelle perché sono in grado di indurre la sintesi metabolica delle fibre di collagene ed elastina ed è del tutto evidente che la produzione endogena di queste due sostanze è di primaria importanza per la lotta all’invecchiamento e la rigenerazione del trofismo cutaneo.
Malva (Malva sylvestris)
PARTI UTILIZZATE: Leavs
COMPONENTI PRINCIPALI:
Acido clorogenico e caffeico: dalle proprietà antinfiammatorie e tonificanti. Protegge la pelle dagli effetti dannosi delle radiazioni UV ed in particolare di quelle dotate della lunghezza d’onda più pericolosa (UVB ed UVC). Acido galatturonico: contenuto nelle sue mucillagini, presenta proprietà gelificanti ed emollienti.
Antociani ( malvina e malvidina): gli antociani sono glicosidi presenti sui fiori e i frutti la cui colorazione va dal viola al bluastro. La funzione di questi glicosidi in natura è ancora tutta da scoprire: oltre ad attrarre gli insetti impollinatori, alcuni studi hanno dimostrato la loro capacità di proteggere le piante da radiazioni solari nocive. Proprio quest’ultima particolare funzione interessa l’effetto che producono sull’epidermide: essi infatti la proteggono dai danni cellulari (ossidazione) indotti da luce ultravioletta (UV).
Iperico (Hypericum perforatum)
PARTI UTILIZZATE: Leavs
COMPONENTI PRINCIPALI:
Ipericina ed Iperforina: un naftodiandrone e un floroglucinolo dalla capacità di stimolare la rigenerazione cellulare, motivo per cui l’olio di iperico è un ottimo rimedio per la cura delle ustioni e delle ferite. In cosmetica, per lo stesso principio, la sua azione è efficace per contrastare la perdita di tono e restituire compattezza alla pelle.
Flavonoidi, Xantoni e Tannini: composti polifenolici massimamente antiossidanti, definiti per questo “spazzini dei radicali liberi”.
Elicriso (Helichrysum italicum)
COMPONENTI PRINCIPALI:
OLI ESSENZIALI (PINENE, EUGENOLO, LINANLOLO): AZIONI ANTISETTICHE E ANTIOSSIDANTI
ACIDO CAFFEICO: SPICCATE PROPRIETà ANTIOSSIDANTI E ANTINFIAMMATORIE, UTILE NEL PROTEGGERE LA PELLE DAGLI EFFETTI DANNOSI DEI RAGGI UV.
Galium (Galium aparine)
COMPONENTI PRINCIPALI:
Acidi fenolici: questi componenti hanno attività antiossidante, in grado di ritardare l’invecchiamento cutaneo;
Tannini: la loro azione astringente contrasta la stagnazione linfatica, causa delle borse sotto gli occhi.